FAQ

Domande frequenti e relative risposte

Il capello ha tre fasi: anagen (crescita), catagen (stasi), telogen (riposo), fase in cui la papilla pilifera si stacca e crea un nuovo capello. Per il ricambio, giornalmente, cadono dai 60 ai 75 capelli che possono raggiungere i 150 in periodi della primavera e dell‘ autunno. In condizioni normali questo non preoccupa, perché la papilla pilifera genererà un nuovo capello.

Quando incominciamo a notare una stempiatura o un diradamento importante.

I capelli possono subire una caduta andando in fase di morte prima del tempo dovuto per vari motivi: stress, ereditarietà, diete, medicinali, post – partum, carenza di ferro o vitamine, poca circolazione, eccesso di grasso, eccesso di desquamazione, malattie infettive, lavaggi o trattamenti chimici sbagliati,eccesso di tossine, ecc. La causa primaria resta il testosterone che sulla volta cranica reagisce in modo diverso sui follicoli.

Certamente. In alcuni casi si ottengono ottimi risultati, in altri un po’ meno, nei casi di caduta ereditaria si ha un rallentamento. I trattamenti vanno eseguiti bene, a lungo e consigliati da esperti o da parrucchieri tricologi.

I trattamenti validi per i casi di caduta precoce, devono agire sulla papilla pilifera che si trova nella cute, insieme al bulbo in anagen, unica parte viva del capello, ed è responsabile della nascita, della crescita e della morte del capello.

Intanto, un buon trattamento non è mai per la caduta, ma deve agire sui nuovi bulbi in crescita, il capello vecchio è oramai morto. Il trattamento cosmetico valido deve agire in 5 modi: 
   1) lavare in maniera eudermica la testa;
2) stimolare l’irrorazione sanguigna della cute per l’ossigenazione e il nutrimento delle papille pilifere;
3) nutrire il cuoio capelluto;
4) ripristinare il normale manto idrolipidico del cuoio capelluto pH 5.5; 
5) donare un migliore aspetto al capello, operando anche con componenti mascherino la degradazione estetica.

Per un buon trattamento, io intendo, buoni prodotti e una loro buona applicazione con massaggio stimolante, drenante, rilassante che svilupperà di molto l’efficacia dei prodotti.

Raparsi non serve, perché dobbiamo agire sotto, nella papilla. Le lozioni per la caduta che fanno solo freddo, sono solo una presa in giro, perché il freddo è astringente, noi andremmo a tener su, ancora per pochi giorni, un capello già morto soffocando il nuovo capello in crescita sotto. Servono fitosteroli inibitori del testosterone tipo il saw palmetto. Dobbiamo aprire, scaldare, inibire il testosterone non chiudere e raffreddare o dare keratina. L’azione caldo-freddo aiuta perché esercita un pompaggio sulla microcircolazione. Comunque non esistono preparati miracolosi. 

Certamente, essi hanno un’azione detossinante, calmante, purificante, regolatrice degli ormoni, antimicotica,disinfettante. Penetrano nella cute e restano in circolo per 72 ore.

L’ eccessiva secrezione di sebo è un problema che colpisce specialmente il sesso maschile, perché al riempimento delle ghiandole sebacee sono interessati gli ormoni androgeni. Ma ci sono diversi casi anche fra le donne, perché hanno un numero maggiore di ormoni androgeni o squilibri ormonali. L’ eccessivo sebo è spesso di qualità inferiore, si ossida e si degrada diventando rancido e velenoso per la cute e il capello con conseguenze che portano alla dermatite seborroica e alla caduta precoce.

E’ ridicolo credere di combattere l’untuosità, ma va rieducata e vanno evitate assolutamente le conseguenze suddette. Bisogna usare sciampi che si possono chiamare antigrasso, ma che in realtà hanno tensioattivi delicati(anfoteri) e componenti calmanti. Meglio ancora sarebbe usare l’olio lavante. Il risultato sarà lieve come diminuzione dell’ untuosità, ottimo nell’evitare nel tempo le conseguenze. Gli sciampi anionici e sgrassanti hanno effetto immediato, ma nel tempo peggioreranno la situazione. Non usare sciampi – balsamo e creme perché contengono sostanze grasse, quindi molto dannose in caso della suddetta anomalia.

Le ghiandole sebacee, come possono produrre molto, possono produrre anche meno del necessario, la cute e i capelli si presenteranno perciò aridi. Dovremo intervenire con sciampi, balsami, lozioni idratanti, emollienti e specialmente con dei protettivi che evitino gli attacchi esterni, ma che siano in buona parte vegetali, altrimenti, depositandosi sulla cute creeranno problemi .

La cute, per rinnovarsi, si desquama in continuazione. Infatti lo strato più esterno, il corneo, è formato da tante scagliette di cheratina che si rinnovano in continuazione e insieme al mantello idrolipidico acido ci proteggono dalle aggressioni esterne e dai batteri. Quando per vari motivi questo rinnovamento è troppo veloce noteremo una grande quantità di scagliette. Il vero nome della forfora è “pitiriasi” che deriva dal nome di un battere che è presente sulla cute, in grandi quantità, in presenza di forfora. La forfora è quindi molto dannosa alla cute e ai capelli.

Assolutamente no. La forfora può essere grassa (pitiriasi steatoide) in caso di cute con eccessivo sebo; scaglie grandi. Mista (pitiriasi) in caso di eccessivo sebo e sudorazione, questa è la più frequente; scaglie medie e resistenti. Secca (desquamazione secca) in caso di poca secrezione sebacea e di eccessiva sudorazione; scaglie molto fini. E’ quindi chiaro che va trattata in modo diverso. Ottimi sono gli oli lavanti a cute asciutta per staccare bene le scaglie, senza aggredire il mantello acido della cute. Useremo poi sciampi allo zolfo per forfora grassa o a base di zinco piritione e sostanze vegetali emollienti perché queste sostanze seccano la cute, aggiungeremo poi oli essenziali ed estratti dermopurificanti. Ottime sono le lozioni, usate come disinfettanti, consigliate anche per applicazioni tra un lavaggio e l’altro.

Questa anomalia può avvenire a causa di trattamenti chimici, alcalini, aggressivi, troppo frequenti e senza precauzioni. Oppure in capelli deboli e predisposti alle aggressioni atmosferiche e di sciampi aggressivi e scadenti.

Il problema non si può risolvere perché la parte esterna del capello è una fibra di cheratina morta. Bisogna intervenire per rinforzare il bulbo ed estetico momentaneo. Bisogna intervenire prima di tutto sul bulbo con trattamenti che aiutano la crescita di un capello sano. Gli impacchi di profondità della nuova generazione hanno una durata più lunga dei balsami, ma non definitiva. Sciampi emollienti, balsami buoni e prodotti ristrutturanti acidi e filmogeni vanno usati sempre. Il prodotto acido richiude le squame del capello.

Assolutamente no, a volte (troppo grasso, forfora, polvere) è addirittura indispensabile, dannoso è lavarli male e con detergenti cattivi. La cute si ossigena anche dall’esterno. Se lasciamo sulla cute troppo grasso, questo si ossida e crea problemi alla cute, il follicolo si chiude e il bulbo soffre. La forfora crea arrossamenti alla cute e un aumento di batteri. Buoni tensioattivi non aggrediscono la cute e i capelli.

L’acqua da sola non lava. Quindi utilizziamo i tensioattivi che sono sostanze che hanno la proprietà di diminuire la tensione superficiale di un liquido: questi agenti sciolti nell’ acqua si dispongono sulla superficie di ogni molecola formando un involucro che abbassa la forza di coesione. Quando incontrano lo sporco, la parte di tensioattivo affine all’unto (che ha carica positiva) si lega a questo, l’ altra parte è  affine all’acqua e rimane in essa.  Lo sporco si scompone in goccioline che formano un’emulsione che col risciacquo viene asportata. I tensioattivi si dividono in: anionici con il capo idrofilo caricato negativamente e la parte lipofila senza carica. Sono un po’ aggressivi su cute e capelli, ma vengono usati un po’ per tutti gli sciampi perché lavano meglio essendo lo sporco positivo. Cationici, hanno il capo positivo e la parte lipofila negativa, si usano addizionati come lucidanti o disinfettanti in piccole percentuali, irritano gli occhi. Anfoteri, sono i migliori per un buon shampoo, perché hanno tutte e due le cariche, ma leggere. Il capo e’ positivo e la parte lipofila negativa, si comportano secondo il tipo di cute e ricevono tutti i componenti che vogliamo aggiungere allo shampoo. Non ionici, non hanno carica, si usano come stabilizzanti. Gli oli emulsionanti naturali, sono derivati dall’olio di ricino, di soia, di mandorle, dal mais, ecc. Lavano eudermicamente  però non fanno schiuma, quindi hanno poca richiesta, anche se la schiuma non c’entra nulla  per lavare. Sono ottimi per staccare la forfora.

Assolutamente no, lo shampoo giusto può aiutare la risoluzione del problema e allontanare, nel tempo, la caduta, la forfora, le doppie punte quando la causa è limitata a precedenti shampoos non adatti.

Certo, lo shampoo di cattiva qualità o non adatto può creare dei seri problemi a cute e capelli, specialmente se usato di frequente; lo stesso uno shampoo – balsamo su una cute grassa o uno shampoo alcalino. Gli shampoos per bambini spesso sono alcalini così non bruciano agli occhi, ma nel tempo faranno danni.

No, esistono in commercio shampoos formulati con tensioattivi scadenti e altri con tensioattivi equilibrati. Il mio consiglio è quello di evitare prodotti di basso costo perché potrebbero causare gravi danni.      Comunque non esistono shampoo naturali, ma meno aggressivi e con aggiunta di alcuni ingredienti naturali.

No, lo shampoo più denso spesso è reso meno fluido con il comune sale da cucina o altri addensanti. Le materie  prime lavanti dello shampoo sono fluide. 

No, la schiuma è importante solo psicologicamente. Purtroppo la pubblicità è stata impostata sulla convinzione che uno shampoo più fa schiuma, più è efficace.

 

No, l’aggettivo neutro si riferisce esclusivamente al grado di acidità e non ha alcun riferimento alla qualità e alle caratteristiche lavanti. Da ricordare che il mantello idrolipidico è leggermente acido, quindi lo shampoo viene consigliato leggermente acido per evitare un inutile lavoro del fattore tampone della cute. Lo shampoo deve essere prodotto con tensioattivi delicati.

 

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